È primavera. Una primavera assurda e silenziosa, ma la Natura fa quel che deve senza render conto ai fatti degli uomini.
Pensieri passeggeri, il nostro nuovo disco, è venuto al mondo all’inizio dell’inverno scorso, pochi mesi fa.
L’accoglienza della stampa, ottima. La data zero al Folk Club, il 9 novembre. E poi questo chiamiamolo-tour a formazione variabile che ha bazzicato Piemonte e LombardoVeneto, per poi fermarsi bruscamente di fronte allo Stop. Da allora suoniamo in casa, manteniamo un contatto con qualche fan delle zone più colpite.
Nell’agenda e nella piccola ma lunga storia di Pablo e il mare il concerto in programma per il 6 marzo scorso in Cita Biunda sarà per sempre lo spartiacque tra il mondo prima e quello dopo.
Per quel mondo dopo, si lavorava a festival estivi, a trasferte utili a raggiungere chi questo disco lo ascolta da lontano, c’erano accordi e mezzi accordi con imprenditori che oggi attraversano un momento difficile e che le istituzioni non possono trascurare. Prima vengono loro. Prima devono rialzarsi loro. A ognuno di essi va il nostro pensiero e la speranza che insieme si riprenda un filo, un filo che la musica per sua natura sa smuovere.
In un clima di incertezza in cui gli esperti ci dicono cosa possiamo fare, vi invitiamo a restare connessi con la nostra musica, per ritrovarci ancora uniti, dopo. Riguardiamoci, torneremo a scorrere!
Continuate ad ascoltarlo, Pensieri passeggeri. Perché come qualcuno ha scritto, è un disco con la primavera dentro.
E la primavera, almeno quella… È arrivata.
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